Lo storico specializzato nella Royal Family si è espresso senza troppi giri di parole sul fortunato sceneggiato. Cattive notizie per i fan
A metà novembre su Netflix è sbarcata la prima parte della sesta stagione di The Crown, la seconda invece è stata aggiunta in catalogo da pochissimo, lo scorso 14 dicembre. Una serie tv che in questi anni ha riscosso un successo incredibile, ricevendo pareri favorevoli sia dai critici che dal pubblico. Un prodotto che, televisivamente parlando, ha pochissimi difetti. Tuttavia, era inevitabile che gli storici si risentissero, come spesso accade, per la manipolazione dei fatti all’interno della trama.
La season 6 è quella conclusiva, lasciando orfani i fan di uno degli sceneggiati più amati. Esulta invece l’esperto di Royal Family, Hugo Vickers, che ai microfoni del Tatler ha potuto finalmente esprimere tutta la propria gioia per l’ultimo ciak.
“Devo ammetterlo: sono contentissimo che sia finito”, ha dichiarato senza nascondere il proprio giudizio. Nella videointervista pubblicata sui social, poi, ha scavato nel profondo, facendo venire a galla le tante inesattezze presenti negli episodi.
Lo storico Hugo Vickers si scaglia contro gli autori di The Crown
Che gli autori di The Crown si siano presi delle licenze artistiche per confezionare un prodotto altamente fruibile è fuori di ogni dubbio. Tuttavia, rientra perfettamente nel gioco delle parti, visto che le serie tv nascono principalmente per far affezionare i telespettatori e a rimetterci di solito è la realtà storica.
Ed è proprio quello che sarebbe successo in questo caso, o almeno è quanto dichiarato da Hugo Vickers al Tatler, l’esperto di Royal Family non ha saputo trattenere l’emozione per la fine dello sceneggiato.
“La storia raccontata in The Crown è quella che oggi viene comunemente accettata. Il motivo? È clamorosamente convincente: è filmata bene e non può essere derubricata come spazzatura da tabloid”, ha spiegato e poi ha aggiunto: “Ti entra sottopelle e io stesso penso che la fiction possa aiutare talvolta a interpretare e a comprendere meglio la realtà dei fatti. Tuttavia, credo che gli autori non debbano manipolare gli accadimenti. Questo è un atteggiamento che condanno senza mezzi termini”.