La celebrazione del centenario del servizio pubblico indispettisce un noto conduttore Rai, quest’ultimo è pronto a lasciare il suo ruolo.
Nel 1924 nasceva il servizio pubblico italiano, noto all’epoca come Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR), divenuto nel 1944 Radio Audizioni Italiane (RAI) e denominato definitivamente Radiotelevisione Italiana nel 1954.
In occasione del primo centenario, è stato organizzato un evento che ha visto riuniti alcuni dei volti che hanno fatto la storia del canale. In particolare, uno di loro ha lamentato lo scarso riconoscimento al suo programma e alla sua figura.
La celebrazione del centenario del servizio pubblico e del settantesimo anniversario della televisione italiana si è tenuta presso Palazzo dei Congressi a Roma. Moltissime personalità hanno partecipato all’evento ed hanno assistito all’omaggio rivolto ad alcuni dei più importanti prodotti Rai: tra cui Superquark di Piero Angela, Tv7 di Sergio Zavoli, ma anche Mixer di Giovanni Minoli e Chi l’ha visto di Donatella Raffai, ora condotto da Federica Sciarelli. Quello stesso giorno, un noto programma festeggiava il suo trentesimo anno: Porta a porta.
Il giornalista e conduttore del format, Bruno Vespa, ha poi espresso la sua indignazione tramite i suoi profili social. “Non una parola sui 30 anni di Porta a porta” – ha esordito – “Cambiano le stagioni, ma l’anima profonda della Rai resta sempre dalla stessa parte”. Prevedibilmente, le lamentele pubbliche di quest’ultimo non hanno prodotto sostegno e comprensione, bensì indignazione e pungente ironia. Diversi utenti hanno invitato il conduttore a chiedersi come mai nessuno abbia pensato di omaggiarlo.
“Bruno è il prezzo da pagare” – gli spiega un utente – “Verrai ricordato come il lacchè dei potenti, uno che non ha mai rischiato per una buona causa”. Coloro che sono intervenuti per difendere il giornalista si contano sulle dita di una mano. “Porta a porta resta un bellissimo programma che io guardo tutte le sere” – commenta qualcuno, mentre qualcun altro ribadisce: “Quantità non vuol dire qualità. Si dia una risposta meno egocentrica”. Il giornalista, di fronte agli omaggi destinati ai colleghi, ha conseguentemente lasciato l’evento.
Nonostante le polemiche del conduttore, difficilmente Bruno Vespa lascerà il suo posto presso Mamma Rai. Una polemica che rimarrà, dunque, fine a sé stessa. Dal 2023, per altro, dal lunedì al venerdì, il giornalista occupa la fascia oraria dalle 20.30 alle 20.35 dopo il Tg con il format Cinque minuti. Una scelta che ha indispettito molti telespettatori del canale pubblico.
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