Mangiare sushi senza correre rischi per la salute: è possibile con questo metodo. Via libera al gusto senza nessun pericolo.
Il sushi e il sashimi sono piatti della cucina giapponese che piacciono moltissimo anche in Occidente. Sempre più popolari, sono diventati una delle opzioni più gettonate quando si mangia fuori.
Trattandosi di preparazioni in cui si utilizza il pesce crudo c’è però il rischio che se non trattato adeguatamente questo alimento può provocare intossicazioni, anche gravi. Il pericolo è legato alla conservazione del pesce, soprattutto in certi periodi dell’anno in cui le temperature sono estremamente elevate e se non si rispetta adeguatamente la cosiddetta catena del freddo, si può incorrere nella proliferazione di batteri e parassiti. I più pericolosi tra questi sono l’Anisakis e il Vibrio, che anche se non producono danni letali causano però malesseri come problemi intestinali e febbre.
Non bisogna sottovalutare il rischio di mangiare pesce crudo non trattato nel modo giusto e questo riguarda vari tipi di pesce, dal salmone ai molluschi, ma anche aringhe, merluzzo, sgombro, calamaro, tutti pesci usati nella preparazione del sushi. Dai sintomi di intossicazione più lievi come nausea, vomito e giramenti di testa si può arrivare ad altri ben più forti come dolore addominale, reazioni allergiche cutanee, gonfiore nella zona della gola e può avvenire perfino uno shock anafilattico.
Come deve essere trattato il pesce del suhi per essere sicuro
Prima di mangiare il sushi è importante accertarsi di farlo in un luogo che assicura che è stata rispettata la catena del freddo e che il pesce è stato abbattuto. Anche se le larve di Anisakis sono visibili a occhio nudo, per avere un prodotto sano è importante che avvenga il processo di abbattimento per garantire l’eliminazione anche di altri eventuali parassiti che potrebbero esserci.
Il procedimento di congelamento del pesce avviene ad una temperatura tra i -18° e i -20° e deve durare per un tempo di 24 ore. È necessario che questo processo avvenga all’interno di un abbattitore professionale. In questo modo si può avere l’assoluta sicurezza che non si sono batteri e parassiti e si può mangiare il sushi in tutta sicurezza.
Se non si può essere certi di come sia stato trattato il pesce prima di essere cucinato, si possono osservare dei dettagli che sono rivelatori di sicurezza. La postazione in cui viene preparato il pesce crudo deve essere a vista e deve essere presente una vetrina refrigerata in cui si trova il pesce, con un sottile strato di ghiaccio.
Molto importante è anche la pulizia generale e non deve esserci nessun cattivo odore, né colori strani nel pesce che possono apparire sospetti. Anche un prezzo troppo basso e fuori mercato può essere un indicatore di un sushi di cattiva qualità che non ha rispettato le norme di produzione.