Ascoltare canzoni ed essere ricompensati per questo: sembra troppo bello per essere vero. E invece è l’ultima novità del mondo streaming. Ecco tutti i dettagli.
Vi piacerebbe starvene distesi sul divano a sentire la vostra musica preferita, e di essere premiati ogni volta che lo fate? Da oggi è possibile grazie alla nuova piattaforma di streaming musicale lanciata da un servizio che darà del filo da torcere a un nome di peso del settore come Spotify. Vediamo insieme come funziona e gli step necessari per sfruttare questa interessante opportunità.
Sono ormai lontani i tempi in cui il business della musica passava esclusivamente per tournée, concerti, vendita di cd e musicassette, performance varie dal vivo. Dopo l’avvento di Internet e, soprattutto, dello streaming online, il tutto amplificato dalla grancassa dei social network, non funziona più così. Oggi la quasi totalità dei contenuti musicali è fruibile gratuitamente: basta avere accesso a una connessione al web. Ma c’è di più: a certe condizioni, possiamo anche ottenere una ricompensa per il solo fatto di goderci le nostre note preferite. Basta solo cliccare sul link giusto…
Mai sentito parlare di Sona? Si tratta di un nuovo protocollo di streaming web3 che sfrutta le primitive DeFi (ovvero: gli elementi costitutivi di base della finanza decentralizzata) per rimettere il potere finanziario nelle mani degli artisti. Come? Attraverso un complesso ma efficace modello di ricompense, aste e streaming senza pubblicità. Ebbene, proprio in queste ore Sona sta facendo parlare di sé dopo aver annunciato il lancio della “beta” aperta del suo primo prodotto: Sona Stream.
Sona Stream è, in parole povere, un servizio di streaming musicale gratuito senza abbonamenti o pubblicità, abbinato a un mercato in cui gli artisti condividono contenuti musicali e mettono all’asta i SONA, cioè i “gemelli digitali” o risorse digitali di canzoni che possono essere fruite solo da una persona alla volta. In gemelli digitali servono a collegare il mondo fisico e quello digitale attraverso sensori e intelligenza artificiale. Grazie al marketplace di Sona, gli artisti possono mettere all’asta i loro SONA, stabilendo un prezzo minimo e vendendoli al miglior offerente, in cambio di liquidità immediata. Soprattutto, il titolare di un SONA riceve il 70% delle ricompense in denaro dello streaming in base a una quota proporzionale degli stream totali sulla piattaforma. Il restante 30% va gli artisti, mentre l’azienda tiene per sé una commissione del 7%.
Chi finanzia il “regalo”? Semplice: una percentuale delle vendite di SONA. In altre parole, ogni acquisto sulla piattaforma contribuisce a sostenere tutti gli artisti attivi su Sona Stream. Come ha spiegato la co-fondatrice Laura Jaramillo nel corso di una demo privata, “si pagano rapidamente gli artisti per il loro lavoro, e al tempo stesso si premiano coloro che li supportano e promuovono”. Unica clausola: gli utenti devono vivere negli Stati Uniti e avere almeno 18 anni per acquistare una SONA. Ma sono autorizzati a vendere e scambiare SONA anche su marketplace di terze parti. Ne sentiremo ancora parlare…
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