Si chiama ‘divorzio facile’ ma tanto facile non sarà lo stesso: la sentenza che stravolge tutto

Una nuova sentenza dovrebbe rendere più facile divorziare. Ecco cosa hanno deciso i giudici sulle modalità di distacco dei coniugi.

Vediamo cosa cambia con l’ok della Cassazione che ha sdoganato il cosiddetto “divorzio breve”, di cosa si tratta?

Divorzio breve semaforo verde
Divorzio breve, arriva il via libera – newsandcoffee.it

Una nuova sentenza cambia le carte in tavola nelle procedure che portano una coppia verso il divorzio. Si parla già di “divorzio facile” (o “divorzio breve”) per la decisione della Corte di Cassazione che ha reso pienamente operativa la riforma disegnata dall’ex ministro della Giustizia Marta Cartabia, che in realtà era in vigore già dallo scorso febbraio.

Adesso divorziare in teoria sarà più “facile” dato che il divorzio potrà avvenire in maniera praticamente istantanea e in un’unica soluzione. Ma come si farà a divorziare in maniera “easy”? Cerchiamo di capire cosa cambia con la sentenza della Suprema corte.

Divorzio: cosa ha cambiato la sentenza della Cassazione

Da adesso in poi non sarà più necessario aprire due diversi procedimenti, non ci saranno due parcelle per gli avvocati e nemmeno il doppio “contributo unificato” (cioè la tassa da pagare allo Stato per alcuni atti giudiziari in materia civile e amministrativa come nel caso appunto di un divorzio).

Come si divorzierà dopo la sentenza della Cassazione
La sentenza della Cassazione dovrebbe rendere più facile divorziare – newsandcoffee.it

Le prime sentenze in tal senso risalgono alla scorsa primavera (tribunali di Milano, Vercelli e Genova), osteggiate però da altri giudici e da una parte dei docenti delle università.

Ma adesso la Cassazione ha dato ragione ai primi con la sentenza 28727/2023 che giudica ammissibile il ricorso di una coppia – si legge sul Sole24Ore, che ha pubblicato la decisione dei giudici – effettuato attraverso una «domanda congiunta e cumulata di separazione di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio». La Corte di Cassazione pone così fine, sottolinea una nota dell’Organismo congressuale forense, «alla difformità di pronunce di merito ristabilendo un criterio univoco di interpretazione dell’art 473 bis n.49 cpc».

In precedenza occorreva attendere sei mesi prima di firmare l’accordo, ritornare dall’avvocato, riparlare con l’ex coniuge e fare un secondo ricorso prima che potesse essere pronunciata la sentenza. Da ora in poi invece tutto potrà essere fatto in un’unica soluzione sia nel caso della separazione che del divorzio.

Entrambe le richieste potranno essere soddisfatte andando a depositarsi in unico e solo atto in Tribunale. Si prevede un ulteriore snellimento delle tempistiche con la modernizzazione telematica, quando i giudici potranno emettere in prima battuta la sentenza di separazione e 210 giorni dopo quella di divorzio. Tutto facile, ammesso che una separazione possa esserlo davvero.

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