In questo periodo ne sentiamo parlare sempre più spesso, ma cosa sono i fringe benefit? Ecco nel dettaglio a cosa servono.
Se parliamo di benessere aziendale, stipendi ed extra non possiamo non pensare ai fringe benefit. Ma sapete esattamente cosa sono e a chi spettano? Ecco tutto quelli che devi sapere su di essi se vuoi che ti cambino davvero la vita: spesso si sente parlare di loro in questo periodo: ecco perché.
La parola “welfare aziendale” non può prescindere dai cosiddetti “fringe benefit”, ma cosa sono esattamente? La parola stessa fa capire che si tratti di benefici che rientrano nel concetto del benessere dell’azienda e dei dipendenti. Ma bisogna fare chiarezza su cosa essi siano nel dettaglio, a chi spettano, chi deve darli e soprattutto cosa dicono le norme in proposito? Vediamo quindi tutto quello che c’è da sapere.
I fringe benefit possono essere concessi in maniera del tutto arbitraria dal datore di lavoro oppure essere previsti da un contratto. Essi vengono forniti medianti beni o servizi pertanto vengono definiti “retribuzione in natura” perché prescindono lo stipendio, anche se concorrono alla formazione del reddito del lavoro dipendente. Secondo l’art. 2099, comma 3, infatti “l prestatore di lavoro può anche essere retribuito in tutto o in parte [con partecipazione agli utili o ai prodotti, con provvigione o] con prestazioni in natura”.
Questi però, come specifica l’art.51, comma 3, ultimo periodo, TUIR non possono essere di un valore inferiore a 258,23 euro. Non concorrono invece alla formazione della base imponibile previdenziale. Vediamo però quali sono quelli maggiormente concessi. Generalmente i fringe benefit non sono altro che beni e servizi che vengono concessi ai dipendenti per uso promiscuo, o prestiti.
Possono essere immobili, servizi di trasporto ferroviario, autoveicoli, motocicli e ciclomotori. Sono sempre più i datori di lavoro che scelgono di inserirli nel loro piano di “welfare aziendale” infatti sono una misura molto importante per i dipendenti. Questi ultimi in questo modo riescono ad avere una maggiore soddisfazione del lavoro in azienda.
Rientrano nella categoria di fringe benefit sia le auto aziendali, come abbiamo detto, ma anche tantissimi altri beni come i buoni di acquisto. Ma non solo, rientrano in questa categoria anche le polizze assicurative, le concessioni di prestiti, gli acquisti di azioni societarie e gli alloggi messi a disposizione per i dipendenti. Insomma i prodotti offerti sono potenzialmente tanti e resta da capire se sono inclusi nel contratto, sono concedi dal datore di lavoro oppure se non sono previsti.
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