Le persone vittimiste danno vita a rapporti tossici, utilizzando un modo di comunicare e un lessico ben precisi: ecco le frasi tipiche
Lo fanno per instillare il senso di colpa. L’atteggiamento vittimista è l’anticamera dei comportamenti da egocentrici e narcisisti che, come abbiamo tristemente visto anche per via dei fatti di cronaca, a volte possono portare conseguenze molto gravi. Ci sono alcune frasi tipiche delle persone che tendono a fare le vittime. Ecco quali sono: teniamole a mente per smascherare queste persone.
Il vittimista è una persona che non sa assumersi le proprie responsabilità e, quindi, di fronte a errori e insuccessi darà sempre la colpa a qualcosa o a qualcuno. Attraverso quella che gli esperti della mente chiamano comunicazione passiva aggressiva, il vittimista tende sempre ad autoassolversi. Il che sarebbe anche solo e soltanto triste per sé stesso. Il punto è che, purtroppo, l’atteggiamento del vittimista spesso ha ripercussioni anche su chi sta accanto, dato che queste persone tenderanno sempre a sminuire il prossimo e a colpevolizzarlo.
Il vittimista, come detto, vuole instillare il senso di colpa. Per questo, con le sue affermazioni raramente sarà diretto. Anzi, sarà più subdolo per far passare un messaggio negativo senza assumersi la responsabilità diretta della critica. E, ovviamente, qualora qualcuno di noi dovesse farglielo notare, potrebbe reagire in maniera violenta (almeno verbalmente) bollandoci come suscettibili e permalosi. Ecco, allora, l’ulteriore senso di colpa instillato in maniera sottile e strisciante.
Le frasi tipiche del vittimista
La comunicazione per i vittimisti è importante. Riescono a criticare, a ferire, a offendere, anche quando apparentemente fanno un complimento. Dire, per esempio, che un vestito sta bene, anche e/o, nonostante determinate forme generose o alcuni (presunti) difetti fisici. Il ma è una a parola tipica del vittimista, che, pur nel dire qualcosa di positivo, dovrà comunque denigrare. Fondamentale nel modo di comunicare dei vittimisti è il sarcasmo, come forma per ferire, ma in maniera subdola.
I vittimisti utilizzano molto la lusinga per guadagnarsi la benevolenza. E non mancheranno mai di dipingersi come gli incompresi, mentre gli altri sono sempre ingrati. Come detto, il vittimista medio non brilla di certo per grande coraggio e spina dorsale, per questo eviterà spesso di prendersi responsabilità. Non solo per ciò che concerne ciò che dice, ma anche per il da farsi: “Vedrò cosa posso fare” è una loro frase tipica che apparentemente suscita un’aspettativa, ma, in realtà, è uno smarcamento di responsabilità.
Tre atteggiamenti sono tipici dei vittimisti: le dimenticanze, la procrastinazione e l’inefficienza. Questo perché, come abbiamo detto, il vittimista non è mai chiaro, le sue richieste sono sempre molto vaghe. Perché così si prepara il terreno per poter successivamente colpevolizzare il prossimo.