Ecco come funziona la procedura di incasso delle somme per la restituzione di quanto speso dai contribuenti sotto il profilo dei ticket.
Si sta avviando alla conclusione un anno difficilissimo, diviso tra crisi energetica, crisi economica, inflazione e carovita, aumento dei costi privati e della spesa pubblica; il tutto sotto lo sfondo di una guerra nel cuore di un continente. Ma quelle che sembrano variabili macroeconomiche così lontane dalla vita dei singoli cittadini, in realtà echeggiano tutti i giorni all’interno dei portafogli.
La Nadef, la nota di aggiornamento del documento di economia e finanzia, pubblicata a fine settembre, ha rivelato come assieme al 2023, anche il 2024 non rappresenterà un anno in ascesa. Bisogna però registrare il miglioramento di alcuni dati economici entro l’attuale trimestre, come l’inflazione, ad esempio. Quest’ultima si avvia a chiudere un anno trascorso tendenzialmente sopra la soglia del 10%, con un nuovo indice, pari al 5,7%.
Proprio il fattore inflazionistico costituisce l’ingrediente principale della nuova manovra di governo, in prossimità della Legge di Bilancio 2024. La percentuale, chiusa con la rivalutazione previsionale al mese di dicembre 2023, farà da base all’adeguamento ISTAT applicato dal prossimo gennaio, soprattutto sulle pensioni, apportando importanti aumenti sugli assegni previdenziali, specie ai pensionati minimi e alle prime aliquote reddituali.
Dopo il sostanzioso adeguamento del 2023, le casse dello Stato cercano nuove fonti da cui attingere dopo il pesante prelievo e la prossima legge di bilancio lascia intravedere, a tal fine, nuovi aumenti di imposte e tasse, riduzione di alcuni contributi e mirati risparmi sulla spesa pubblica. Si osserveranno gli effetti della parallela rete di detrazioni (alcune recuperate dal passato) a favore delle famiglie, per compensare l’irrobustimento del prelievo fiscale.
Dalla manovra non si esclude un aggiornamento del Tariffario relativo al costo delle prestazioni offerte dal Servizio Sanitario Nazionale. Verranno riviste altresì le liste delle patologie che oggigiorno comportano l’esenzione dal pagamento di esami e terapie sanitarie. L’esenzione viene erogata in base all’ISEE basso che caratterizza il reddito del cittadino. Proprio un indice particolarmente basso, generalmente associato a specifiche patologie, comporta il beneficio gratuito delle prestazioni.
Alle esenzioni, parziali e totali, si affianca la rete di detrazioni delle spese sui ticket sanitari, attivata nel novero della presentazione della dichiarazione dei redditi e col pagamento dell’IRPEF. La detrazione comporta così la restituzione parziale di quanto speso, con il rimborso del credito d’imposta. Questo beneficio dipende, oltre che dal reddito, dalla composizione del nucleo familiare: entrambi, canoni annualmente aggiornati. Il rimborso delle spese sanitarie avviene con una procedura automatica, a carico dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con il Ministero della Salute, provvedendo al pagamento direttamente sul conto corrente bancario o postale, indicato dal contribuente in fase di dichiarazione dei redditi.
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