Il Fisco bussa alla porta di milioni di contribuenti, con una lettera il cui contenuto non deve essere sottovalutato. Ecco come comportarsi se arriva
Attenzione alle comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate in questo periodo. È stato infatti predisposto, tra i mesi di settembre ed ottobre, il maxi invio di diverse milioni di lettere rivolte proprio ai contribuenti italiani, ma anche alle imprese, il cui contenuto è estremamente importante.
Infatti dal momento della ricezione di queste comunicazioni si avrà solo un preciso lasso di tempo per poter intervenire riducendo al minimo le conseguenze dal punto di vista economico. Ma di cosa si tratta e qual è il contenuto di queste missive?
Il Fisco sta cercando di arginare il più possibile il fenomeno dell’evasione fiscale in Italia. I dati del resto sono preoccupanti: decine e decine di miliardi di euro vengono annualmente evasi e questo comporta una mancato introito economico per lo Stato, privato dei corrispettivi economici (le imposte) legati a queste somme. Ebbene parte dell’evasione ha inizio proprio dalla dichiarazione dei redditi, in seguito ad errori involontari o omissioni consapevoli che portano al mancato pagamento di parte delle tasse previste.
L’Agenzia delle Entrate si muove in tal senso attraverso una fitta serie di controlli immediatamente successivi all’invio del 730/2023 e del Modello Unico per gli autonomi, sfruttando strumenti informatici e imponenti database colmi di dati che vengono tra loro incrociati per individuare cosa non va. Le lettere inviate in questi giorni e che continueranno ad essere spedite anche per tutto il mese di ottobre rientrano in tale ‘procedura’. Si tratta infatti di avvisi bonari che segnalano al contribuente o all’azienda la necessità di intervenire quanto prima con le dovute correzioni ed i relativi pagamenti di imposte al Fisco.
Le missive sono circa 3 milioni e consentono di procedere pagando interessi e sanzioni in misura ridotta, purché si proceda in tempi mediamente rapidi (all’incirca 30 giorni dalla ricezione della comunicazione). Ecco perché queste lettere non devono essere sottovalutate: far scadere il tempo che il Fisco concede per sistemare le problematiche vorrà dire esporsi al rischio di sanzioni decisamente più pesanti.
Quello che bisogna fare è, in sostanza, regolarizzare la propria posizione saldando eventuali contributi ed imposte non pagati entro le scadenze previste. Non si esclude peraltro che gli invii di tali comunicazioni proseguano anche nel corso dei primi mesi del 2024.
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