Cosa prevede la legge 104 per le mamme titolari di handicap o caregiver di figli con disabilità? Attenzione alle regole previste dalla legge.
Le persone con handicap e disabilità hanno la possibilità di accedere alla Legge 104 che consente di ottenere una serie di agevolazioni e benefici non solo per la persona stessa ma anche per coloro che si occupano di lei. Cosa succede qualora sia una madre ad essere titolare della Legge 104 sia in qualità di assistita che di caregiver?
I casi sono infatti due: la mamma potrebbe avere un handicap e quindi trovarsi nella condizione di dover essere assistita da un figlio; al contrario potrebbe essere lei a fare da caregiver ad un figlio qualora egli sia titolare della Legge 104. La norma è molto chiara a tal proposito e prevede diritti differenti.
Nel caso in cui una mamma assista un figlio i diritti ai quali potrà accedere sono molteplici a cominciare dai permessi retribuiti nel caso di attività dipendente sia nel settore pubblico che privato. Nella fattispecie avrà diritto a tre giorni al mese di ferie oppure ad un prolungamento del congedo parentale che potrà essere sia continuativo che frazionato; il periodo massimo non dovrà superare i tre anni e lo si potrà richiedere fino al compimento dei 12 anni di età del figlio. Per quanto riguarda i tre giorni di permesso mensili, essi potranno essere fruiti anche dal padre in modalità alternata. La madre inoltre non potrà essere oggetto di trasferimento in una diverse sede aziendale a meno che non dia il suo consenso e ha anche la possibilità di scegliere la sede più vicina alla residenza oltre che ottenere il diritto di effettuare il lavoro anche in smart working.
Non avrà l’obbligo di svolgere lavoro durante la notte ed avrà diritto, per quanto riguarda l’assegno unico, ad una maggiorazione, nonché al bonus rivolto ai genitori con figli disabili (questo nel caso in cui i genitori siano disoccupati o monoreddito, in nuclei familiari con un singolo genitore e con un figlio con invalidità almeno del 60%.). Tra gli altri diritti vi è il congedo straordinario retribuito di due anni oltre alla possibilità di sfruttare l’accesso alla pensione anticipata con quota 41, ape sociale oppure opzione donna, ognuna con specifici requisiti.
Nel caso in cui invece sia la madre ad essere disabile e il figlio la assista, i tre giorni di permesso mensile spetteranno anche al figlio, e questo varrà anche, nel caso in cui egli risieda con la madre, per il congedo straordinario retribuito di due anni. Non solo perché i figli caregiver avranno accesso alle medesime possibili pensioni anticipate ovvero ape sociale, opzione donna o quota 41. E potrebbero ottenere anche l’assegno di cura variabile a seconda della regione e la cui erogazione è basata sul valore dell’Isee del nucleo familiare.
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