Legge 104: ecco le novità previste per il 2024 e tutte le dichiarazioni direttamente dall’Inps, informati per non farti cogliere impreparato.
Quando si parla di legge 104, ci si riferisce alla possibilità di conciliare l’assistenza di un proprio caro, con la propria professione lavorativa, ciò accade quando la persona malata, viene riconosciuta come soggetto con un handicap.
In questi casi secondo la legge, c’è la possibilità di accedere ad alcune agevolazioni grazie alla 104. La legge viene applicata per tutte le persone che dimostrano una condizione di handicap o disabilità e ai loro parenti. Per handicap si intende una situazione di svantaggio sociale, correlata ad una disabilità, e al contesto sociale in cui la persona vive.
Il soggetto disabile presenta una problematica a livello fisico, psichico o sensoriale che può essere derivante da una malattia cronica o progressiva e che può dar luogo a difficoltà di apprendimento, relazione e integrazione lavorativa. Attraverso la 104 si può accedere a benefici fiscali, permessi lavorativi retribuiti, misure di sostegno pensionistico, norme per l’integrazione scolastica, programmi di inserimento sociale, benefici per la cura e la riabilitazione, parcheggi speciali e altri diritti.
Legge 104, cosa cambierà nel 2024
Attraverso la legge 104 è possibile ottenere numerosi benefici fiscali, sia dal portatore di disabilità che dai suoi familiari, sono previsti infatti alcuni sgravi, ad esempio riferiti al bollo auto, all’eredità e ad alcune spese mediche, nonché all’assistenza quotidiana. Attraverso questa misura, è possibile ottenere anche dei permessi di lavoro retribuiti per il parente che assistite il disabile.
Il soggetto che risulta invalido inoltre, se era un lavoratore ha diritto a due mesi annui di contributi figurativi, così da riuscire ad andare in pensione anticipata, tuttavia potrà farlo solo cinque anni prima il limite stabilito. Chi presenta un’invalidità superiore all’80% però, ha il diritto di accedere alla pensione di vecchiaia anticipata.
Per ottenere l’agevolazione è necessario effettuare la domanda sul sito dell’Inps, servendosi anche del proprio medico di base che dovrà occuparsi di emettere un certificato medico, in cui verrà attestata la patologia del soggetto interessato. Proprio lo scorso novembre l’Inps si è inoltre occupata del tema del riconoscimento del congedo straordinario, e dei permessi apportando alcune modifiche da questo punto di vista. Attraverso il concetto di congedo straordinario infatti, sarà possibile per il lavoratore, assentarsi per assistere un familiare disabile fino a due anni durante la carriera lavorativa.
È stato dunque archiviato il principio del referente unico, dunque più soggetti che ne hanno diritto, potranno effettuare la domanda e ottenere l’agevolazione. Sarà necessario però che gli interessati si alternino tra loro per l’assistenza della persona disabile. Sarà possibile dunque garantire il congedo dei permessi a più lavoratori subordinati per l’assistenza dello stesso soggetto purché non avvenga negli stessi giorni.