Il NADEF – Nota di aggiornamento al DEF – è stato approvato. Gli italiani possono finalmente sapere come andranno in pensione e quando.
Novità sulla Riforma delle Pensioni che, come previsto, non sarà inserita nella Legge di Bilancio 2024. Quali le conseguenze.
L’ipotesi di un’attesa ancora lunga per l’arrivo di una vera e propria Riforma delle Pensioni è stata confermata. La Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanze pone fine ad ogni piccola speranza di vedere a breve un sostanziale cambiamento nel sistema previdenziale italiano.
Come sospettato le risorse per sostenere nuove misure strutturali e flessibili non ci sono e, di conseguenze, ben poco cambierà nel 2024. Il Governo ha numerosi interventi da mettere in atto su più fronti e i soldi a disposizione dovranno bastare per tutte le misure nei piani dell’esecutivo. Non c’è spazio per sorprese dell’ultimo momento. Niente Quota 41 per tutti, dunque, né altri scivoli che permettono un’uscita anticipata senza tagliare l’assegno in modo consistente. I lavoratori dovranno accontentarsi delle proroghe di attuali misure.
Come si andrà in pensione nel 2024: il quadro dopo il NADEF
Nel 2024 ci saranno ancora la pensione di vecchiaia a 67 anni di età con venti di contributi nonché la pensione anticipata ordinaria (41 anni e dieci mesi di contributi per le donne e 42 anni e dieci mesi per gli uomini) e la pensione per i precoci (41 anni di contributi di cui uno maturato prima dei 19 anni di età e l’appartenenza ad una delle categorie dell’APE Sociale). Nulla di nuovo trattandosi di misure con scadenza nel 2026.
Dopo il NADEF, invece, giunge conferma di proroghe delle attuali misure in scadenza per sopperire alla mancanza della Riforma delle Pensioni. Parliamo di Quota 103, dell’APE Sociale e di Opzione Donna, tre scivoli in scadenza il 31 dicembre 2023.
Quota 103 consente il pensionamento a 62 anni di età con 41 anni di contributi maturati. Nell’anno in corso meno lavoratori del previsto hanno approfittato di questa misura e si ipotizza che il trend continuerà. Il requisito contributivo si avvicina troppo a quello della pensione anticipata ordinaria, perché mai si dovrebbe preferire Quota 103?
L’APE Sociale verrà prorogata com’è oggi senza l’aggiunta ipotizzata di nuove categorie proprio per la mancanza di risorse. Stessa considerazione anche per Opzione Donna. Si è tanto parlato di novità con un ritorno al passato o un ulteriore ristringimento della platea delle beneficiarie. Cosa accadrà realmente? Forse l’unico paletto che potrebbe essere tolto sarà quello del numero dei figli come elemento chiave per definire l’età di pensionamento.