Da oltre 10 anni Cucine da Incubo è una delle trasmissioni di maggior successo. Ma cosa succede veramente dietro alle quinte?
Era il 2013 quando chef Antonino Cannavacciuolo andava in onda con la prima puntata di Cucine da Incubo Italia. Ne è passata di acqua sotto i ponti in questi 10 anni. Alcuni ristoratori hanno svelato cosa accade veramente dietro le quinte della trasmissione.
Cucine da Incubo è un format televisivo di successo che prosegue da oltre 10 anni. Al timone del programma lo chef partenopeo Antonino Cannavacciuolo che, dall’alto delle sue 2 Stelle Michelin, visita i vari ristoranti per capire cosa non funziona e aggiustare il tiro. Questo, almeno, è quello che noi da casa vediamo. Ma sarà tutto vero?
Penso che tutti, almeno una volta, ci siamo chiesti se sia tutto reale o se sia una sceneggiata costruita “ad hoc” per fare pubblicità ai vari ristoranti. Anche perché pare impossibile che in ogni posto in cui va Cannavacciuolo, il cibo sia davvero così immangiabile. Alcuni ristoratori, anni dopo aver partecipato al programma, hanno rivelato come stanno realmente le cose e cosa succede a telecamere spente.
Cucine da Incubo: ecco la verità
Finalmente esce la verità su Cucine da Incubo. Alcuni ristoratori che hanno partecipato alla trasmissione hanno svelato cosa succede veramente.
Cucine da Incubo Italia è nato nel 2013 sul modello di Cucine da Incubo di Gordon Ramsey, format nato, invece, nel 2004 in America. Lo schema del programma è sempre lo stesso: lo chef viene chiamato da un ristoratore che rischia di fallire e, dopo aver visto il locale e assaggiato il cibo, cerca di capire cosa non funziona e di aggiustare il tiro.
Ma sarà tutto vero? In parte. La titolare del ristorante Le Lanterne di Roma ha spiegato che i clienti che si vedono mangiare nel ristorante, in realtà, sono comparse pagate a cui viene detto cosa dire. Il locale viene, effettivamente, rinfrescato e ristrutturato un minimo e lo chef Cannavacciuolo mette effettivamente a punto un nuovo menù da proporre ai clienti. Il problema è che, spesso, il menù non dura perché in città turistiche come Roma, gli stranieri soprattutto vogliono piatti tipici come la carbonara e l’amatriciana piuttosto che il pesce fresco del giorno.
Parere piuttosto simile quello espresso dai titolari del ristorante milanese Il capolinea che, in un primo tempo, addirittura denunciarono la trasmissione asserendo che fosse stato espressamente chiesto loro di mettere degli scarafaggi in cucina e di usare olio vecchio per fare scena. A distanza di anni i titolari sono comunque contenti di aver partecipato a Cucine da Incubo perché la clientela è aumentata e le cose vanno bene. Purtroppo non a tutti le cose sono andate bene invece. In 10 anni i ristoranti visitati da chef Cannavacciuolo sono stati 67. Di questi 18 hanno chiuso e 8 hanno cambiato gestione.