Il mondo del lavoro sta già cambiando ma le differenze si faranno sentire notevolmente entro il 2030 per otto professioni su dieci.
Il cambiamento è già in atto e diventerà sempre più evidente. Alcune professioni spariranno, altre verranno potenziate. Tutto per l’IA.
L’Intelligenza Artificiale è fonte di discussioni. Da una parte c’è chi pensa che sia solo un problema e che peggiorerà la qualità della vita delle persone. Dall’altro c’è chi vuole affidare all’IA il futuro in un’ottica di semplificazione massima. Chi ha ragione? Probabilmente, come sempre, la verità sta nel mezzo. I cambiamenti saranno legati al modo in cui gli uomini riusciranno a gestire le immense potenzialità dell’Intelligenza Artificiale.
Ciò che è certo è che il mondo del lavoro risentirà sotto vari aspetti dell’intervento dell’IA. Quali professioni spariranno e quali saranno ancora più importanti e giocheranno un ruolo chiave nell’adattamento a nuovi modelli linguistici?
Cosa accadrà nel mondo del lavoro entro il 2030
La risposta è stata fornita dello studio Il futuro delle competenze nell’era dell’Intelligenza Artificiale (Ey, ManpowerGroup e Sanoma Italia). In Italia non c’è – ancora – una sostituzione dell’uomo con l’IA. Si prevede che la domanda di lavoro continuerà a crescere negli anni a venire almeno fino al 2027.
Quattro anni prima di un cambiamento reale causato dalla sempre maggior dipendenza da soluzioni di IA generativa e robotica nelle aziende. Una tecnologia di qualità che ridurrà la domanda di forza lavoro specialmente di tecnici, conduttori di impianti, lavoratori nella logistica e tutti coloro che svolgono mansioni di ufficio come la gestione dei dati. Meno richieste anche nelle banche.
La domanda aumenterà in nove settori di attività su 23. Parliamo di settori ad alto potenziale tecnologico come le telecomunicazioni, la chimica, public utilities e di settori legati alla trasformazione dei servizi e delle competenze come quelli connessi all’educazione, alla formazione alla cura.
Quali saranno i lavori più richiesti del futuro
Serviranno ingegneri e fisici, analisti di mercato, psicologi del lavoro e della formazione, architetti, progettisti e pianificatori. Notizie positive per i lavori manageriali, di marketing e vendite nonché per gli specialisti di organizzazione.
In generale la domanda di sposterà verso profili con qualifica molto alta e capacità che coinvolgono svariati settori. Occorre considerare, poi, la necessità per le imprese di abbracciare lo sviluppo sostenibile. Nuove figure si affacceranno sul mercato del lavoro, come il sustainability manager, con l’intento di perseguire i criteri ESG, Environmental, Sociale e Governance.
Il 94% delle organizzazioni non ha ancora i professionisti adatti per rispondere alle esigenze di sostenibilità. Le assunzioni nel mondo del green jobs, dunque, cresceranno notevolmente entro il 2023.