Non sempre bisogna buttare il cibo scaduto. In determinati casi, rispettando dei limiti, è possibile consumarli oltre la data di scadenza.
Prestare attenzione alle date di scadenza dei vari prodotti è fondamentale, così come alle diciture impresse sulla confezione dei prodotti. In questo modo possiamo evitare inutili sprechi. Ecco come.
L’alimentazione è importante per ognuno di noi. Ci permette, infatti, di ottenere tutte le risorse energetiche e nutritive di cui abbiamo bisogno per poter affrontare al meglio i vari impegni quotidiani. Per questo motivo quando compriamo del cibo è fondamentale prestare attenzione alle relative caratteristiche e in particolare alla data di scadenza.
A tal proposito, ad esempio, interesserà sapere che non sempre bisogna buttare il cibo scaduto. In determinati casi, rispettando dei limiti, è possibile consumarli anche oltre. Ecco quali elementi prendere in considerazione per evitare inutili sprechi.
Cibo scaduto si può mangiare? Ecco i tempi massimi oltre le date di scadenza: occhio alle diciture
Evitare lo spreco alimentare è davvero molto importante. Per questo motivo il consiglio è di acquistare solamente prodotti che si è sicuri di mangiare e che non finiranno per essere buttati. Non si tratta solo di una questione di gusto, ma anche di tempistiche. Spesso, infatti, può capitare di dimenticarsi di aver acquistato un alimento e lasciarlo per tanto tempo in frigo o in dispensa.
Ci si accorge poi della sua presenza soltanto una volta scaduto. Proprio a questo punto sorge spontaneo un quesito: meglio buttarlo o possiamo anche mangiarlo? Ebbene, fornire una risposta a priori non si può. Questo perché dipende dal tipo di prodotto e dalle indicazioni forniti dal produttore.
A tal proposito è bene sapere che in base alla normativa del nostro Paese, la data di scadenza riportata sulla confezione fa riferimento al giorno, o al mese, fino a cui l’alimento risulta idoneo per essere mangiato, a patto di rispettare le regole di conservazione.
Oltrepassato tale lasso temporale, potrebbero svilupparsi dei batteri nocivi. Ne sono un chiaro esempio i cibi rapidamente deperibili come carne, latte, formaggi e pasta freschi, che riportano la scritta “Da consumarsi entro“. In tal caso è necessario rispettare la data indicata, al fine di evitare spiacevoli sorprese. Non mancano comunque alcune eccezioni. La situazione differisce per i prodotti non rapidamente deperibili che presentano la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro”. In tale circostanza è possibile consumare il prodotto anche oltre la data indicata.
Entrando nei dettagli, interesserà sapere che si possono consumare i formaggi stagionati o a pasta dura anche per diversi giorni dopo la scadenza, a patto di avere l’accortezza di rimuovere eventuali muffe. Gli yogurt possono essere consumati fino a sette giorni dalla data di scadenza, mentre i surgelati possono essere consumati, generalmente, fino a due mesi dopo.
Questa regola, però, non è sempre valida. I gamberetti surgelati scaduti, ad esempio, non devono essere mai mangiati. Anche riso e pasta possono essere consumati fino a due mesi dopo, mentre l’olio extra vergine di oliva può essere utilizzato fino a ben otto mesi dopo la data di scadenza. Il tutto, ovviamente, a patto che i prodotti siano ben conservati.