È uno dei più apprezzati chef italiani, è stato un personaggio televisivo di prima categoria e oggi è un imprenditore felice, ma le cose potevano andare molto diversamente.
Nato nel 1965 a Vicenza, Carlo Cracco è a oggi uno degli chef italiani più apprezzati e conosciuti sia nel nostro Paese sia all’estero. Ad aver fatto la sua fortuna sono stati certamente una carriera stratosferica, maestri di prima categoria e piatti eccezionali ma, più di qualsiasi altra cosa, è stata la televisione.
Carlo Cracco è stato infatti uno dei primi chef a trasformarsi in un personaggio televisivo conosciuto e apprezzato dal grande pubblico. La sua fama è arrivata con le prime edizioni di Masterchef Italia e successivamente con Cucine da Incubo, format che Cracco ha portato in Italia “ereditandolo” direttamente da Gordo Ramsey che ne curava la versione inglese.
Negli anni della televisione Cracco si è lasciato cucire addosso un personaggio spietato, ipercritico e facile alla rabbia ma, con il tempo, è riuscito a lasciarselo alle spalle facendo trapelare il suo vero carattere. Nella sua lunga carriera (che avrebbe potuto non cominciare mai a causa di una “chiamata dall’alto”) Cracco ha infatti lavorato nei ristoranti più famosi del mondo, dove la disciplina era durissima e l’approccio degli chef era assolutamente spietato. Anche se nella finzione si è trovato costretto a replicare l’atteggiamento duro e quasi isterico dei grandi chef, nella realtà da quei contesti Carlo Cracco è sempre fuggito.
La “chiamata” di Carlo Cracco
Anche se non sono in molti a saperlo, da bambino Carlo Cracco era certo di voler diventare prete ed entrare in seminario. Aveva appena 10 anni quando spiegò il suo desiderio ai propri genitori che, però, avevano le possibilità economiche per accontentare il figlio.
La retta del seminario infatti era molto cara, e la famiglia non poteva permettersi di sostenerla: il padre di Carlo Cracco è stato un ferroviere e i soldi non bastavano mai e, per contribuire al bilancio familiare, la madre di Carlo faceva ben tre lavori. Fortunatamente la “vocazione” fu messa da parte e il piccolo Carlo si rassegnò a iscriversi alla scuola media anziché al seminario. Dopo la scuola cominciò l’istituto alberghiero e, da lì, la sua carriera spiccò il volo. Diventò infatti uno degli allievi prediletti di Gualtiero Marchesi e lavorò nella stessa brigata con Massimo Bottura ed Ernst Knam.
Se la vita professionale di Cracco è stata costellata di alti e bassi (sono in molti a sostenere ironicamente che Cracco abbia chiuso più locali di quanti ne abbia aperti), quella personale è diventata stabile e felice da quando lo chef è al fianco della sua bellissima compagna Rosa Fanti. La Fanti collabora con Cracco dal punto di vista amministrativo ed è la seconda compagna dello chef, il quale è uscito da un doloroso divorzio dalla prima moglie, dalla quale aveva avuto due figlie: Irene e Sveva.