Importanti aumenti degli assegni previdenziali a dicembre e per tutto il prossimo anno. Vediamo come cambieranno le pensioni.
Pensioni più alte nel 2024 ma importanti aumenti arriveranno già nel mese di dicembre. Sarà un Natale ricco per tanti pensionati.
Il 2023 è stato un grande anno per i pensionati. Dopo anni di rivalutazioni basse, quest’anno l’indicizzazione delle pensioni è arrivata addirittura all’8,1% per fare fronte ad inflazione e carovita. Chi ha una pensione minima – cioè pari o inferiore a 563,74 euro al mese – ha beneficiato di un’ulteriore rivalutazione.
I pensionati fruitori del trattamento minimo dell’Inps con meno di 75 anni hanno visto il loro assegno rivalutato dell’1,5% passando da 563,74 euro al mese a 572,00. I pensionati con almeno 75 anni hanno addirittura visto crescere il loro assegno fino a 600 euro al mese grazie ad una rivalutazione del 6,4%. Nel 2024 le pensioni cresceranno ancora ma già a dicembre arriveranno degli incrementi.
Pensioni: ecco tutti gli aumenti
Il 2023 è iniziato bene e si concluderà altrettanto bene per i pensionati. Infatti a dicembre gli assegni previdenziali saranno più ricchi e non solo per effetto della tredicesima. Nel 2024, poi, arriveranno ulteriori aumenti.
Partiamo con il dire che nel 2024 le pensioni verranno ulteriormente rivalutate del 5,6%. Questa rivalutazione riguarderà non solo le pensioni di vecchiaia ma anche l’assegno ordinario di invalidità. La rivalutazione del 5,6% – cioè al 100% del tasso dell’inflazione – spetterà però solo agli assegni pari o inferiori a 2289,00 euro al mese, cioè alle pensioni fino a quattro volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Per tutti gli altri assegni previdenziali la rivalutazione sarà la seguente:
- 85% per le pensioni tra 4 e 5 volte l’importo del trattamento minimo;
- 53% per le pensioni tra 5 e 6 volte il trattamento minimo;
- 47% per le pensioni tra 6 e 8 volte il trattamento minimo;
- 37% per le pensioni tra 8 e 10 volte l’importo del trattamento minimo;
- 22% per le pensioni che sono oltre 10 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.
Queste ultime passeranno dalla rivalutazione del 32% del 2023 alla rivalutazione del 22% nel 2024. Ma le notizie positive non sono ancora finite per i pensionati perché anche a dicembre gli assegni previdenziali saranno più ricchi del solito e non solo per merito della Tredicesima o dell’eventuale Quattordicesima. A dicembre ci sarà un conguaglio.
Nel 2023 le pensioni sarebbero dovute essere rivalutate dell’8,1%: percentuale definitiva stabilita dal Governo Meloni a gennaio. Invece sono state rivalutate secondo la percentuale provvisoria del 7,3% che il Governo aveva stabilito nel novembre del 2022. Pertanto quest’anno ogni pensionato, tutti i mesi, ha subito una perdita dello 0,8% che verrà recuperata attraverso un conguaglio che arriverà a dicembre. Anche in questo caso solo gli assegni previdenziali pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo dell’Inps recupereranno lo 0,8%, cioè il 100% della perdita subita. Tutte le altre pensioni recupereranno in misura minore, seguendo le stesse percentuali dello schema sopra indicato per la rivalutazione annua.