L’Inps ha chiarito la procedura per continuare a ricevere l’Assegno Unico Universale quando un figlio a carico diventa maggiorenne.
Da quasi tre anni è entrato in vigore l’Assegno Unico Universale che ha sostituito le varie misure precedentemente stabilite per le famiglie con figli a carico. Il contributo è destinato, difatti, ai nuclei familiari con figli a carico dal settimo mese di gravidanza al 21esimo anno di età e per i figli disabili senza limiti di età.
Per riceverlo bisognerà presentare domanda all’Inps e dimostrare di essere in possesso dei requisiti richiesti, successivamente l’istituto di previdenza al calcolo degli importi, che variano in base all’Isee e alle tipologie dei nuclei familiari. In molti, però, si chiedo cosa accade ai percettori quando il figlio diventa maggiorenne. In questa situazione, sarà necessario effettuare una determinata procedura i cui passaggi sono stati forniti dall’Inps.
Anche alle famiglie con figli a carico maggiorenni spetta l’Assegno Unico. Il contributo viene erogato dall’Inps, difatti, ai nuclei familiari con figli a carico sino a 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili. Cosa accade, però, al compimento dei 18 anni per i percettori dell’assegno?
A chiarire questo dubbio è stato istituto di previdenza, attraverso una specifica circolare, in cui è stata definita la procedura da seguire quando un figlio diventa maggiorenne per le famiglie che hanno già presentato domanda. In questo caso, la misura non decade, ma l’Inps blocca l’erogazione sino a quando non viene integrata la domanda inserendo le informazioni che permettano di dimostrare che il figlio maggiorenne sia in possesso dei requisiti previsti.
Nel dettaglio, per continuare a percepire l’assegno, il figlio al compimento dei 18 anni deve trovarsi in una delle seguenti condizioni: frequentare un corso di laura o di formazione scolastica/professionale; svolgere un tirocinio o un’attività lavorativa e avere un reddito inferiore agli 8mila euro; svolgere il servizio civile universale o, infine, essere disoccupato ed in cerca di un impiego.
Essendo in possesso dei requisiti appena elencati, il genitore dovrà integrare la domanda con le nuove informazioni attraverso il portale Inps o rivolgendosi ad un patronato. Con le stesse modalità, il figlio, al compimento dei 18 anni, potrà presentare per conto proprio la domanda, circostanza che farà decadere quella inoltrata in precedenza dai genitori. In quest’ultimo caso, il contributo continuerà ad essere erogato, ma direttamente al figlio maggiorenne e non più ai genitori.
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