Sono in arrivo dei pericoli per quanto riguarda l’assegnazione dell’Assegno Unico: bisogna infatti fare molta attenzione a questo requisito.
Quando parliamo dell’Assegno Unico, facciamo riferimento a uno degli aiuti più ghiotti, interessanti e soprattutto imperdibili che negli ultimi anni sono entrati a far parte delle nostre vite.
Questo aiuto economico, infatti, ha visto la sua nascita ormai due anni fa, con l’obiettivo di aiutare proprio tutte quelle famiglie italiane in difficoltà, in particolar modo con l’avvento della crisi economica che ormai ci attanaglia da mesi.
Nello specifico, l’Assegno Unico è rivolto a tutte quelle famiglie italiane in difficoltà e che hanno proprio carico dei figli: dopo un iniziale rinnovo per il 2023, infatti, questo è stato esteso anche al 2024 con grande sollievo di tutti noi. Ma cosa bisogna sapere? Ebbene, bisogna fare molta attenzione ai requisiti. Scopriamo insieme a cosa dobbiamo prestare attenzione e soprattutto gli aspetti da non sottovalutare.
Cosa sapere per l’Assegno Unico, attenzione
Innanzitutto, vediamo chi sono coloro che possono presentare domanda per sperare di poter beneficiare del cosiddetto Assegno Unico. In questa categoria, infatti, rientrano tutti coloro che sono lavoratori dipendenti e autonomi, liberi professionisti e incapienti con figli a carico fino ai 21 anni di età. Per quanto riguarda, invece, l’importo corrispettivo di cui si potrà beneficiare una volta considerati idonei, questo andrà calcolato proprio in base al numero di figli a carico e per tanto non sarà univoco e standard per tutti. Bisogna però fare molta attenzione ai requisiti, per non incorrere nel rischio di perdere questo sussidio.
Ma arriviamo adesso a un requisito estremamente importante e che soprattutto potrebbe farci rischiare di vederci revocato il nostro diritto e beneficio a poter usufruire e godere dell’Assegno Unico. Spesso sottovalutato, infatti, stiamo parlando del requisito che riguarda i due anni: ovvero, per poter continuare a beneficiare di questo aiuto economica infatti è necessario essere stati o essere ancora residenti in Italia per la durata di almeno due anni. Non è necessario che questi siano continuativi, ma piuttosto essere titolari di un contratto a tempo determinato o indeterminato di durata biennale nel nostro Paese.
Oltre a questo requisiti, che potrebbe dunque farci perdere il diritto di accedere e beneficiare dell’Assegno Unico, ce ne sono altri che non possiamo proprio sottovalutare. Come ad esempio quello di essere soggetto al pagamento di un’imposta sul proprio reddito nel nostro Paese, esservi residente e domiciliato con figli a carico e per finire essere cittadini italiani o ancora di uno Stato membro dell’Unione europea. Ovviamente, tra i principali requisiti per poter ottenere questo aiuto economico non bisogna sottovalutare anche quello che riguarda la presenza di figli a carico del soggetto interessato.