Le casalinghe avranno la pensione e basta versare 5 anni di contributi. La svolta sociale che interessa metà della popolazione femminile.
Quello della casalinga è ancora il lavoro più svolto dalle donne italiane. Più della metà della popolazione femminile, infatti, non svolge un lavoro retribuito e si occupa di ruoli di cura. Spesso è una condizione obbligata a causa della presenza di figli, di anziani o di persone non autonome nel nucleo famigliare, che spesso sono a carico delle donne. Questa condizione, in assenza di strutture sociali, porta tantissime a rinunciare al lavoro retribuito.
Così in Italia tantissime donne si trovano a non avere redditi da lavoro e questo pone numerose domande sulla situazione in anzianità. Spesso la pensione deriva da contributi versati dai redditi da lavoro (o dai profitti), ma ciò non accade per le casalinghe poiché non ricevono una retribuzione. Dunque, cosa succede dopo i 65 anni? Le donne che non hanno mai lavorato o hanno svolto un lavoro per pochi anni hanno diritto a una pensione?
La casalinga è colei che svolge lavori domestici o di cura senza ricevere una retribuzione, poiché si tratta di mansioni svolte all’interno della propria famiglia. Ciò pone a una condizione di scarsa indipendenza economica e amministrazione delle proprie ricchezze. Spesso, infatti, le casalinghe vivono nel nucleo famigliare del marito (il cosiddetto tetto coniugale), del convivente o dei propri anziani genitori.
Si tratta di una condizione non di disoccupazione, ma di inoccupazione spesso perenne. Fortunatamente negli ultimi anni esiste il Fondo Casalinghe o Casalinghi, che permette di poter versare i contributi per poter avere finalmente una pensione dopo i 65 anni. Non si tratta di una pensione obbligatoria, ma è una possibilità di poter avere riconosciuto economicamente il proprio lavoro svolto negli anni in casa.
È casalinga chi non svolge lavori retribuiti (né dipendente né autonomo), pensioni di invalidità, ma è possibile avere la pensione anche per chi ha il part time. L’iscrizione al Fondo Casalinghe si fa all’INPS e la domanda viene accolta in automatico per poter versare i contributi previdenziali attraverso bollettini. L’accesso è garantito anche agli uomini e non solo alle donne, di età compresa tra i 16 e i 65 anni.
L’iscrizione al fondo non è a pagamento ed è libero. Per vedersi riconoscere un anno di contributi bisogna versare almeno 26 euro al mese (che sono 310 euro l’anno). Una casalinga può andare in pensione anche dopo 5 anni di contributi al Fondo e può accedere alla pensione di inabilità e a quella di vecchiaia. Per godere della pensione bisogna raggiungere i requisiti contributivi e non si possono cumulare con quelli legati ad altre gestioni previdenziali.
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