Agevolazioni per la prima casa: ecco come funziona e quali sono le regole da seguire tutte le informazioni utili a riguardo.
Attraverso l’agevolazione fiscale legata all’acquisto della prima casa, c’è una riduzione dell’importo delle imposte di registro o dell’Iva per l’acquisto dell’immobile. Per poter ottenere l’agevolazione, ci sono però dei vincoli di cui l’acquirente si deve interessare.
Se non si rispettano i termini, scatterà la decadenza automatica dall’agevolazione della prima casa, scopriamo quali sono le regole previsti dalla legge per non avere alcun tipo di problema.
Per ottenere l’agevolazione legata all’acquisto della prima casa, è necessario che la residenza dell’acquirente sia spostata nel comune in cui c’è l’immobile. Per trasferire la residenza si hanno 18 mesi di tempo, inoltre deve essere riportata la dichiarazione di voler stabilire la propria residenza nel comune della nuova casa nell’atto di acquisto. Inoltre per giovare dello sgravio, non si dovrà essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge, di un’altra casa nello stesso comune.
Non sarà possibile essere titolare nemmeno per quote, di un’altra casa acquistata con le agevolazioni di prima casa, su tutto il territorio nazionale. Negli ultimi anni molte persone spostano la residenza a proprio piacimento per non pagare le imposte sulla casa o per migliorare il proprio ISEE. Si tratta di un discorso che non è corretto, infatti di norma ogni soggetto Italiano è tenuto a dichiarare una propria residenza nel territorio italiano. La residenza fiscale è influenzata dalla residenza anagrafica che deve coincidere con il luogo in cui il soggetto ha vissuto per la maggior parte dell’anno.
Dichiarare una residenza falsa al proprio comune equivale ad un reato: si può essere puniti con la reclusione da uno a sei anni. Nel momento in cui il Comune scopre che il soggetto ha usufruito di determinate agevolazioni fiscali sull’IMU senza risiedere effettivamente dove ha dichiarato potrebbe richiedere il pagamento delle imposte maturate negli ultimi cinque anni. Quando ci sono i controlli, questi sono severi e vengono fatti anche sulle utenze. Ad esempio così facendo ci si troverà a pagare l’IMU due volte, sia nell’immobile dove si risiede effettivamente, sia sull’immobile dove il soggetto ha dichiarato di risiedere.
Per ottenere l’agevolazione inoltre, non è necessario che entrambi i coniugi spostino la residenza nella stessa casa: i due infatti potrebbero avere residenze diverse anche in comuni diversi. Concludendo, se si è in regola le agevolazioni fiscali che si possono ottenere sono principalmente due: la prima riguarda quella sull’Iva o sull’imposta di registro versata al momento d’acquisto, ed è definita bonus prima casa, la seconda riguarda i costi dell’IMU che si paga annualmente ma solo sulle seconde case.
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