Il provvedimento del Governo Meloni è legge. Ecco, allora, come potranno essere sanate le irregolarità edilizie. La procedura.
Da sempre, su tutto ciò che può anche lontanamente ricordare un condono edilizio, il dibattito politico è molto teso e polarizzato. I sostenitori e gli oppositori, infatti, si suddividono pressoché equamente. E così, anche sulla sanatoria di cui vi parliamo oggi, è scontro politico. Ma si tratta, ormai, di una Legge dello Stato. Ecco come funziona.
Il Governo Meloni, che l’ha varata, sulla spinta del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, tiene a precisare che non si tratta di un condono, ma semplicemente di un modo per alleggerire la burocrazia e non affliggere gli italiani, infierendo su di loro. D’altro canto, le opposizioni parlano di un favore ai furbetti, ovvero a coloro i quali avrebbero costruito in maniera non a norma.
Come dicevamo, però, il Decreto Salva Casa è ormai legge. E, così, saranno diverse le irregolarità che potranno essere sanate. Oggi proveremo a descrivere sinteticamente quali. Purtuttavia, essendo la materia piuttosto complessa, non possiamo che rimandarvi al consulto con un tecnico specializzato, che possa dirvi con certezza se la vostra casa può essere sanata. E, soprattutto, guidarvi nella procedura per aderire alle possibilità previste dal Decreto Salva Casa.
Abusivismo edilizio: ecco la sanatoria
Il nuovo condono edilizio del 2024, introdotto con il Decreto Salva Casa, offre un’opportunità per sanare molte irregolarità edilizie. Questo provvedimento mira a semplificare le normative rigide che ostacolano la commerciabilità degli immobili e l’accesso a mutui e sovvenzioni.
Il condono prevede il pagamento di una sanzione che varia in base all’aumento del valore dell’immobile, con un minimo di 1.032 euro e un massimo di 30.984 euro. I proprietari devono aspettare 45 giorni per la risposta del comune alla richiesta di sanatoria; in caso di mancata risposta, la sanatoria è automaticamente approvata.
Le tipologie di abusi sanabili includono installazione di tende esterne, tramezzi e soppalchi, verande, ampliamento delle finestre. Il decreto introduce percentuali di tolleranza per difformità minori, che non costituiscono illecito se rispettano determinati parametri, variabili a seconda della superficie dell’unità immobiliare.
Ad esempio, le tolleranze vanno dal 2% al 5% delle misure previste dal titolo abilitativo, in base alla dimensione dell’unità. L’obiettivo principale è la regolarizzazione degli immobili per migliorare la loro commerciabilità e facilitare l’accesso a finanziamenti. È importante sottolineare che questo condono non si applica agli abusi commessi dopo il 25 maggio 2024.