Quale panino è opportuno mangiare a pranzo per non dire addio alla propria dieta? Ecco cosa consigliano gli esperti.
Mangiare un panino è una pratica molto comune e diffusa. Ma quale tipologia mangiare per non rischiare di dire addio alla propria dieta? Ecco quale scegliere.
Prestare attenzione a ciò che mangiamo è fondamentale per il nostro benessere sia fisico che mentale. I vari alimenti, d’altronde, sono in grado di apportare le sostanze nutritive ed energetiche di cui il nostro corpo ha bisogno.
Ma cosa fare se a pranzo devi mangiare un panino? Ebbene, in tal caso gli esperti consigliano di prediligere questa tipologia, onde evitare di dover dire addio alla propria dieta. Ecco di quale si tratta.
A pranzo devi mangiare un panino? Quale scegliere per non dire addio alla tua dieta: i consigli degli esperti
Prima o poi capita a tutti di dover mangiare un panino a pranzo. Si tratta, d’altronde, di una soluzione estremamente pratica e anche economica. Tuttavia non bisogna esagerare. Stando ad uno studio svolto negli Stati Uniti, infatti, sembra che mangiare tutti i giorni panini contribuisca ad aumentare di peso.
Questo perché mangiare solo un panino o un toast a pranzo porterebbe a mangiare di più a cena o comunque a fare tanti piccoli spuntini nel corso della giornata. Ovviamente l’aumento di peso non è da collegare solamente al fatto che si mangi un panino a pranzo. A questo, infatti, si aggiungono gli altri alimenti e bevande che consumiamo. Onde evitare di dire addio alla dieta, pertanto, gli esperti consigliano di mangiare il panino occasionalmente.
Ma non solo, viene consigliato di optare preferibilmente per panini integrali farciti con tanta verdura e petto di pollo grigliato oppure con una buona insalata e salmone. Bere solamente acqua ed evitare assolutamente le bevande zuccherate. La parola d’ordine, d’altronde, è quella di seguire una dieta sana ed equilibrata. Per questo motivo anche quando si mangia un panino meglio prediligere le verdure.
(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi).